Noi ad Apiantide ospitiamo e studiamo famiglie di api per avviarle al miglior percorso di restituzione all'ecosistema locale, con la naturale sciamatura. Oggi siamo anche in grado di offrire loro un valido rifugio.
Il reinserimento in natura dell'ape da miele è uno dei motivi fondativi dell'associazione Apiandite e, per realizzarlo, abbiamo ideato e costruito un rifugio dedicato alle famiglie selvatiche di Apis mellifera, ispirandoci alla natura e alla sua osservazione attenta. Lo abbiamo chiamato ESA-b (Elemento per la Salvaguardia dell'Apis) e, il 9 ottobre 2021, ne abbiamo installato il primo esemplare all'Ekolago Manzolini di Aprilia, in provincia di Latina.
Perchè un elemento per la salvaguardia dell'Apis Mellifera?
A causa dei comportamenti umani molti impollinatori stanno sparendo. La continuna deforestazione, le monoculture, l'uso sistematico di pesticidi in agricoltura, il consumo di habitat e territorio sono tra le maggiori cause di questo declino. Gli apoidei più minacciati sono le api native e solitarie, in Italia presenti con oltre 1000 specie, 34 delle quali a rischio estinzione.
L'Apis Mellifera non corre questo pericolo (visto il massivo allevamento che se ne fa) ma le cattive pratiche utilizzate per gestirle, hanno portato all'indebolimento genetico di questa specie, cominciato con l'avvento della varroa e proseguito con la selezione delle famiglie operata da molti apicoltori. L'importazione di api regine non locali ha ulteriormente aggravato il problema: per anni si sono addirittura considerate estinte le colonie selvatiche di api da miele. Ricerche più approfondite hanno dimostrato che l'Apis Mellifera è comunque riuscita mantenere un certo numero di famiglie capaci di vivere in totale libertà, non gestite dall'uomo. Questa peculiare resilienza dell'Apis ha spinto Apiantide a percorrere la via del rewilding (reinserimento in natura), restituendo all'ambiente colonie di api da miele. Gli studi confermano che queste colonie rappresentano l'unica via al mantenimento della ricchezza genetica necessaria all'esistenza del nostro ecosistema e dell'intero comparto apistico italiano.

Dobbiamo attuare il più possibile metodi naturali di apicoltura.
In pericolo c'è la diversità interspecie: esistono più sottospecie di api da miele, localizzate e cresciute in ambienti che le hanno plasmate grazie alla selezione naturale; queste api sono molto importanti per lo sviluppo e la salute di tutta la specie dell'ape da miele.
Jovana Bila Dubaic, Ricercatrice dell'università di Belgrado, Serbia
(Intervista completa di Radio Api24)
L'associazione Apiantide intende validare il proprio protocollo di rewilding e tutelare il patrimonio di Apis Mellifera ancora vitale, custodendo alveari secondo tecniche rudimentali per poi lasciarli liberi di sciamare per tornare in natura. ESA-b è lo strumento ideato per contrastare la mancanza di ripari naturali oggi sempre più rari. In passato alberi cariati o cavità naturali (rifugi usuali per le api) erano molto più presenti mentre oggi, l'antropizzazione e la diversa gestione dei boschi e del verde pubblico li ha fatti sparire. Apiantide diffonde gli ESA-b per fornire nuove possibilità di rifugio per l'ape da miele, salvaguardandone la specie.
Come funziona ESA-b?

ESA-b viene installato a un'altezza di almeno 2,5/3 metri, fissato a un albero ad alto fusto o su di una parete: le nostre esperienze confermano che questo rifugio è adatto sia ad ambienti rurale che urbani. Viene realizzato in spesso legno di abete trattato a fuoco, resistente all'usura per anni. ESA-b è progettato per non essere gestito dall'uomo ma offrire il rifugio ideale alle famiglie di Apis in sciamatura. L'assenza di aperture o pareti mobili è una caratteristica peculiare dell'elemento per la salvaguardia dell'Apis realizzato da Apiantide: non è un'arnia per la produzione di miele o di qualsiasi altro prodotti dell'ape. ESA-b è stato disegnato e costruito a imitazione di un tronco cavo: uno dei ripari preferiti dall'Apis in natura. Per restituire all'ambiente api in grado di badare a se stesse è fondamentale il rispetto della loro routine naturale. Nell'ecosistema le colonie selvatiche gestiscono in autonomia qualsiasi aspetto che riguarda il loro rifugio, come la coibentazione, la pulizia o la gestione degli spazi. L'integrità delle famiglie di api che occuperanno l'ESA-b è lo scopo dell'intero progetto di Apiantide.
Come si gestisce un ESA-b?
L'ESA-b non si gestisce. Le famiglie di api che lo abiteranno sono da considerarsi a tutti gli effetti api selvatiche, non gestite per antonomasia.
Cosi come una casetta per gli uccellini, gli scoiattoli o le api solitarie, l'ESA-b viene installato vuoto e a completa disposizione di eventuali ospiti: l'unico intervento previsto è l'osservazione a distanza al fine di conoscerne lo stato di occupazione. Questo compito lo affideremo alle Sentinelle Apistiche scelte tra i Cittadini di Apiantide.
A chi è rivolto ESA-b?
ESA-b è stato pensato come ausilio per le api, utilizzabile da chiunque offra il suo sostegno ad Apiantide, associandosi o facendo una donazione.
Il privato Cittadino di Apiantide può fornire, sulla sua proprietà, un valido ed efficace rifugio per l'ape da miele selvatica, al pari di quello che già può fare con le casette per uccelli, scoiattoli o api solitarie. Ci piacerebbe molto che ESA-b fosse la risposta a un gesto comunitario, per questo apriamo l'offerta a tutti i Comuni, Scuole, Associazioni, Comitati e Comunità che vogliono passare alle azioni concrete nella salvaguardia vera delle api selvatiche.
Come si può avere ESA-b?
Tutte le informazioni e la guida all'ESA-b le trovi cliccando questo link.