La via di Apiantide al rewilding dell'apis mellifera

Ci stiamo lavorando dalla fondazione dell'associazione e ora siamo passati alla realizzazione. Con l'arrivo tra i nostri soci di Leonardo Topbar (youtuber attivo nella diffusione dell'apicoltura naturale, intervistato anche su Radio Api24) la nostra attività ha subito una forte accelerazione nell'attuazione del reinserimento in natura dell'ape da miele. Ma partiamo con ordine.
Nei primi giorni di settembre 2021 sono stato a Latina, in visita a Leonardo che da subito si è attivato per trovare un nuovo luogo idonea a ospitare il secondo campo laboratorio di Apiantide: la sua grande esperienza nella gestione delle api senza alimentarle con zuccheri o trattarle con prodotti antivarroa ci è stata di grande ispirazione per l'inizio dell'intero progetto Apiantide. Il luogo consigliato dal Leonardo è l'ideale per posizionare alcune (3 o 4) arnie anche nel Lazio e osservare il loro ritorno a una vita selvatica. Il nostro protocollo prevede infatti che lo sciame sia ospitato per il tempo necessario, di solito una o due stagioni, in un'arnia topbar per poi attenderne la sciamatura alla ricerca di un riparo autonomo e non gestibile dall'uomo. Per riuscire a realizzare questo ultimo passaggio, abbiamo realizzato un rifugio in spesso legno, ispirandoci alla forma del tronco cavo.

Leonardo ha messo a disposizione il suo laboratorio per l'ingegnerizzazione del primo modello e, una volta prodotto, si è passati a una diversa prototipizzazione per riuscire a realizzarne uno che ci soddisfi al meglio e che soprattutto tenga in considerazione le esigenze dell'ape. In un video (visibile qui) abbiamo presentato i risultati e gli intenti di questa operazione e vi chiediamo anche un aiuto per dare un nome a questo rifugio che a giorni verrà installato su un albero all'interno del vasto campo laboratorio di Latina. Si tratta di un momento molto importante per noi, considerato che oltre un anno fa ci confrontammo con gli esperti del settore che tentarono di scoraggiarci dall'intraprendere questa sperimentazione: mi dissero che si trattava di tempo perso e che le api mellifere non possono tornare in natura e che non alimentarle o non trattarle significa ucciderle. Mentivano sapendo di mentire, visto che poi, poco dopo la fondazione di Apiantidite, anche questi esperti, diedero vita a un'ente simile al nostro e oggi stanno, per fortuna, parlando come noi di rewilding.
Le caratteristiche del rifugio realizzato ve le mostreremo a giorni, non appena il prototipo definitivo sarà portato a termine. Nel frattempo possiamo raccontarvi delle sue caratteristiche: è realizzato in spesso legno di qualità, dovendo durare per molti anni senza l'intervento di nessuno, non ha parti mobili, è totalmente chiuso, come un tronco cavo appunto, e munito solo di un ingresso per le api. E' stato progettato per essere sistemato in luogo inaccessibile: sul tronco di un albero ad alto fusto (ad almeno 2,5/3 metri di altezza) o fissato sul muro di una struttura alla stessa altezza. Pensiamo di creare una distanza di almeno un chilometro tra ogni rifugio e, speriamo in pochi mesi, di realizzare una rete di monitoraggio per il censimento delle famiglie rese alla natura e in gradi di bastare a se stesse.
Perchè lo abbiamo realizzato?
Semplice: uno dei motivi della sofferenza delle api è dovuto alla scarsità di rifugi naturali. Oggi, infatti, gli alberi cavi o malati vengono abbattuti e sono sempre meno presenti edifici o costrutti che abbiano muri non rifiniti con l'intonaco e che offrano quindi un riparo all'ape.
Il rifugio realizzato da Apiantide e Leonardo Topbar è stato pensato per NON essere gestito dall'uomo che potrà (e dovrà) solo accertarsi della presenza o meno di una famiglia di api al suo interno: vogliamo raccogliere dati per confermare o smentire le informazioni (scarse) spesso in contrasto sulla vita dell'ape da miele "selvatica".
I primi rifugi saranno riservati ai nostri associati, finanziatori delle nostre attività assieme ai donatori, per poi passare a installarne nei comuni delle 10 regioni in cui risiedono i numerosi Cittadini di Apiantide. Partiremo proprio da Latina, visto il grande attivismo di Leonardo che ha anche realizzato un'azione della nostra associazione durante l'ultimo evento SALVIAMO IL MONDO (qui un breve reportage video)

 

Prima di ringraziarti per la lettura ti chiediamo anche di darci una mano a trovare un nome a questo rifugio per api da miele: contattaci, ti aspetta anche un gentile omaggio per la tua collaborazione.

Il contenuto di questo articolo è disponibile anche in podcast, grazie a Radio Api24.

 

 

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