La Dichiarazione di Pantelleria, Apiantide e l'anno zero del rewilding

Si è concluso alcuni giorni fa "Apis Silvatica", un importante incontro svoltosi a Pantelleria tra un nutrito e qualificato numero di ricercatori. In 50 si sono dati appuntamento per discutere di api, arrivando da 14 paesi diversi: Serbia, Polonia, Francia, Grecia, Nigeria, Germania, Olanda, Austria, Tunisia, Irlanda, Francia, Belgio, Australia e naturalmente Italia. Molti dei presenti sono gli stessi ispiratori dell'attività dell'associazione Apiantide. La cornice della fantastica isola siciliana, nota per ospitare numerose colonie di api libere, è stata scelta proprio per diventare il luogo di nascita di un documento che impegni tutti, in tutto il mondo, alla salvaguardia delle famiglie di api da miele che vivono libere. La loro importanza, soprattutto per l'apporto genetico che danno alle colonie allevate dall'uomo, è stata ribadita da un consesso cosi importante da non potere più passare inosservata.
Il rewilding dell'ape da miele è, sino dalla sua fondazione, una prerogativa della nostra associazione e poter finalmente leggere la "Dichiarazione di Pantelleria" ci riempie di orgoglio e di entusiasmo.
Come altre realtà anche Apiantide ha iniziato un suo percorso di reinserimento dell'apis mellifera in natura, con l'obiettivo di crearne un protocollo da condividere e diffondere. Oggi, tutto il nostro lavoro viene confermato da questo documento, firmato dai rappresentanti istituzionali del Ministero dell’ambiente e della Regione Sicilia, dei Parchi Nazionali, delle associazioni e degli istituti di studio e ricerca che, a fine lavori, dichiarano:

Le colonie di api mellifere che vivono libere sono una componente essenziale della biodiversità ed un tesoro per gli apicoltori e per le future generazioni e devono essere protette e mantenute libere di evolvere e se possibile sotto le condizioni degli ambienti naturali

Dal luglio del 2020 Apiantide si definisce e agisce come l'associazione per la salvaguardia, lo sviluppo e studio del migliore ambiente per le api e gli altri impollinatori: leggere che la prima dichiarazione di Pantelleria riassume appieno il nostro progetto per il reinserimento in natura dell'ape da miele mi fa capire che stiamo agendo da sempre nella giusta direzione.

Al fine di promuovere lo sviluppo delle colonie libere di A. mellifera, è fortemente suggerito di non prelevare da esse miele, covata, regine o celle reali, tranne che nell’ambito di progetti di ricerca gestiti da istituzioni scientifiche riconosciute a livello nazionale.

Da sempre Apiantide ci tiene a ribadire che non preleva nessun prodotto delle api, avendo come primario interesse che esse possano mangiare esclusivamente quello che raccolgono. Il fatto che alleviamo api per farle riprodurre ha da sempre suscitato sospetto e la nostra rinuncia al miele come prodotto commerciale fa ancora discutere i nostri stessi soci. Riconosco che si tratta di una scelta radicale ma credo sia fondamentale per il percorso che abbiamo deciso per il rewilding dell'ape da miele, un insetto capace di fare l'insetto da milioni di anni, senza essere alimentato artificialmente. Anche a Pantelleria hanno deciso di sottosrivere una dichiarazione che sancisce scientificamente l'impossibilità di fornire qualsiasi alimentazione o trattamento alle api libere:

[...] l’attività di rewilding può comprendere l’installazione di colonie di api da miele delle popolazioni locali che non siano in seguito gestite, escludendo anche la nutrizione di soccorso e i trattamenti di ogni tipo. Le colonie ottenute attraverso l’attività di rewilding o attraverso altri progetti di ripristino da parte di istituti di ricerca riconosciuti a livello nazionale, devono essere considerati come colonie che vivono libere.

Con il progetto ESA-b forniremo presto dati utili anche alla comunità scientifica. Da alcune settimane seguiamo a distanza l'evolversi della famiglia di api libere che ha preso possesso del rifugio ESA-b ad Aprilia: un successo che contiamo di replicare sia a Milano che a Castelfranco Veneto, dove due nuove installazioni stanno per realizzarsi. I primi risultati del progetto ESA-b di Apiantide ci fanno ben disporre per il futuro: il rifugio funziona e piace alle api. La "Dichiarazione di Pantelleria" enuncia concetti che rientrano appieno nelle linee guida scelte per l'ESA-b:

La collocazione di nidi artificiali, allo scopo di favorire lo sviluppo di colonie che vivono libere di A. mellifera, senza alcuna gestione delle colonie potenzialmente installatesi nei nidi, non deve essere considerata come un’attività di apicoltura. La collocazione di nidi artificiali per favorire lo sviluppo di colonie di api mellifere che vivono libere non conferisce la proprietà delle colonie che potenzialmente si possono installare in tale nido e nemmeno degli sciami che si generano da questa colonia.

Chiudo con quest'ultima citazione dalla "Dichiarazione" che per Apiantide rappreseta un grosso punto di ripartenza, con il vantaggio di avere già intrapreso un percorso nella direzione che ora la scienza ha deciso di sottoscrivere. Un riconoscimento che mi sarà utile per tornare alla buona vita della api che deve rimanere nel nostro agire quotidiano.

Completo questo articolo con qualche link utile:

 

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