Anno nuovo e nuovo bollettino: #4
Da oltre tre mesi non pubblico un aggiornamento sulla situazione di Apiantide e credo che ora sia arrivato il momento.
Da oltre tre mesi non pubblico un aggiornamento sulla situazione di Apiantide e credo che ora sia arrivato il momento.
La notizia è di quelle tristi ma purtroppo vera. Il governo inglese ha deciso di reintrodurre l'uso dei diserbanti a base di neonicotinoidi per il trattamento dei campi agricoli destinati alla coltivazione delle barbabietole.
[CdA] Con il prossimo anno Apiantide ospita, nei diversi campi laboratorio, alcune famiglie di Apis Mellifera che appartengono all'areale delle prealpi varesine. Queste colonie vivranno tra le decine di apiari professionali sparse della provincia di Varese, una delle più attive nella produzione di miele e prodotti dell'arnia.
Lo scorso sabato, grazie al patrocinio della Città di Angera abbiamo tenuto il primo incontro pubblico dell'associazione Apiantide. Il materiale presentato è stato ben apprezzato dalla ventina di persone presenti. La qualità della platea è stata molto alta: naturalisti riconosciuti, rappresentanti di associazioni apistiche e di associazioni di categoria, rappresentanti delle istituzioni, tra i quali un sindaco e un vicesindaco, giornalisti, Cittadini di Apiantide e anche qualche curioso amante dell'ambiente. Possiamo dire che l'obbiettivo è stato raggiunto.
Dopo i primi contatti siamo orgogliosi di informarvi che Matt non vede l'ora di portare "the good of the hive" nel nostro paese. I preparativi sono iniziati e contiamo anche sul tuo aiuto.
Il pensiero del Presidente di Apiantide a tre mesi dalla fondazione: le novità, i progressi e le attività associative e la notizia che tutti aspettavamo.
Con il patrocinio della Città di Angera, siamo lieti di annunciare il primo incontro pubblico con Apiantide. L'occasione ci permetterà di parlare del problema del declino delle api accompagnato dalle soluzioni che la nostra Associazione sta realizzando. Nessun tecnicismo ma un'ora di racconto semplice della realtà fornita dai dati di I.S.P.R.A., gli impollinatori e la loro salvaguardia. Imperdibile!
Da quando abbiamo pubblicato il primo articolo su Apiantide.it è passato solo un bimestre, toccando i più disparati argomenti utili a comprendere meglio il declino che stanno vivendo api e impollinatori.
Siamo così a digiuno di informazioni sul mondo delle api che per la maggior parte delle persone dire ape significa dire miele. Ma le cose non stanno proprio così. La superfamiglia Apoidea comprende ben 20.000 specie diverse che vivono in tutto il mondo, Antartide escluso e si divide a sua volta in 7 differenti famiglie… che a loro volta si dividono in decine e decine di sottofamiglie, generi, sottogeneri e specie diverse.
Li abbiamo appena raccolti e li puoi avere a stretto giro posta in una confezione che ne contiene almeno 50. Sono i semi di Evodia Tetradium Daniellii che pianteremo anche nel campo laboratorio di Apiantide insieme agli esemplari già cresciuti quest'anno. Con la campagna "Progetto Evodia" puntiamo a creare una vera e propria "Spa per Api" nei campi che stiamo allestendo, con la presenza di decine di piante di questa essenza che è, per moltissimi impollinatori, una vera e propria manna: sostienila anche tu con una piccola donazione e ricevi in regalo 50 semi dell'albero del miele, conosciuto anche come Bee-Bee Tree.
In questi giorni sui social di Apiantide ci siamo trovati ad argomentare su un assunto che sempre più spesso appare anche sui giornali: gli apoidei urbani prosperano mentre quelli di campagna spesso sono in difficoltà. Difficile a credersi ma ci è capitato di essere attaccati su questo argomento e a poco sono valsi i nostri inviti a consultare i dati reali a riguardo.
Abbiamo deciso di riconoscere tutte le donazioni ad Apiantide con l'emissione del certificato che attesta al donatore il suo essere Cittadino di Apiantide. Anche una piccola donazione conferma il tuo impegno nella salvaguardia delle api e degli altri insetti impollinatori. Apiantide è un'associazione no profit e tutti i costi legati alla sua attività sono coperti dal sostegno dei Cittadini di Apiantide.
Vi abbiamo raccontato del progetto TheGoodoftheHive in un articolo precedente nel quale parlavamo della volontà di portare questo artista anche in Italia con le sue opere dedicate alle api e ora ve lo confermiamo: stiamo definendo con lui, oggi al lavoro in Inghilterra, i parecchi dettagli tecnici necessari per diventare parte di questa iniziativa famosa nel mondo.
Ad Apiantide, ogni giorno, cerchiamo notizie serie e interessanti, evitando le favolette sulle api, a favore di una informazione efficace e sostanziosa. Decine di articoli da leggere e capire, spesso da tradurre e riadattare, perifrasi per spiegare i concetti più ostici e poi… basta una buona immagine e ogni parola diventa superflua. Il dipartimento dell’agricoltura americano ha pubblicato la foto che vedete in questa pagina e davvero aggiungere altro sembra inutile.
Sul sito di Apiantide non è difficile imbattersi in notizie ed esclamare: “Questa non la sapevo!”. Siamo certi di aggiungere un’altra chicca alla serie “forse non tutti sanno” parlandovi dei riferimenti di legge che tutelano gli insetti impollinatori anche con il codice penale: l’articolo 727 punisce con un’ammenda da 4000 euro fino all’arresto da uno a sei mesi chi uccide, cattura o detiene (senza autorizzazione) animali importanti come le api.
Tra i più originali progetti che la rete ci ha permesso di scoprire vogliamo raccontarvi quello di Matt Willey. L’idea di questo artista newyorkese è di rappresentare attraverso i suoi murales un’intera famiglia di api (50.000 insetti); disegnando ogni singolo esemplare sui muri dei paesi di tutto il mondo.
Se la prendo dal lato del problema la questione si fa preoccupante: non passa giorno che nella mia email non arrivino notizie sullo stato di pessima salute degli impollinatori e, più in generale, del pianeta.
Più volte, anche in questo sito, abbiamo detto di essere apicultori e non apicoltori. Abbiamo il culto delle api e non osiamo considerarle dei prodotti. Abbiamo cultura, e stiamo nutrendola ogni giorno, di quello che le api sono e stanno soffrendo in questi anni. Tra le pratiche che più ammiriamo annoveriamo “l’apicoltura eretica”.
Uno scatto fotografico da premio, riportato da molti siti negli ultimi mesi, è quello che ritrae due api accoccolate in un fiore di malva e realizzato da Joe Neely. Si tratta di due esemplari di Diadasia Diminuta una delle 2000 speci di api che popolano il nostro pianeta.
La prima pubblicazione elettronica, che offriamo gratuitamente a tutti i visitatori del sito, è dedicata alla pianta con la quale stiamo realizzando il nostro ambizioso progetto per la salvaguardia degli insetti impollinatori: l'Evodia tetradium daniellii. Questa pianta è famosa nel mondo tra gli apicoltori per la sua altissima resa nettarifera e per la sua tarda fioritura: il suo nome scientifico dice poco ma normalmente viene anche chiamata albero del miele o, in inglese, bee-bee-tree ovvero albero delle api.
Grazie all'ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, esiste un bellissimo "quaderno" dal titolo Il declino delle api e degli impollinatori. Le risposte alle domande più frequenti. Una lettura che qui ad Apiantide abbiamo fatto a occhi sgranati. Materiale che spiega esattamente perchè siamo nati come associazione: imperdibile. Qui ne abbiamo realizzato un estratto che contiene quasi esclusivamente numeri... da pazzi. 45 pagine riassunte in 63 numeri. Un esercizio di stile da ripetere.
Quando si parla di rifugi per api solitarie "piccolo è meglio". Questi insetti prònubi, che appartengono alla famiglia delle più note api da miele, preferiscono nidificare in piccoli interstizi o fori, evitando i grossi assembramenti dati dagli alveari. L'uomo lo ha scoperto e da alcuni anni sono sempre più diffusi i bug hotel, gli hotel per gli insetti.
Sono davvero orgoglioso di questo primo mese di attività di Apiantide. Grazie al lavoro dei Soci fondatori ha preso il via un'associazione che prevedo farà grandi cose.
Le api, come gli uomini, sono animali altamente sociali. Un alveare è come un grande agglomerato urbano: migliaia di individui lo abitano a stretto contatto gli uni con gli altri. In un alveare, oltre alla regina dedita esclusivamente a deporre le uova, ci sono i fuchi (i maschi) e le operaie: sono tute femmine sterili e tra di loro sorelle. Sono il vero motore dell'alveare e svolgono ogni tipo di mansione, dalla ricerca del cibo alla pulizia della colonia, dalla costruzione dei favi all'allevamento della prole.
I papaveri, i gerani rossi, le rose scarlatte e persino i garofani rossi: queste sono alcuni dei fiori che le api non visitano. E la questione non riguarda certo il sapore del nettare o del miele di queste piante ma da un motivo che gli scienziati hanno studiato svelandone l'arcano. Le api, insetti che da millenni affascinano l'uomo, vedono il bianco come una miriade di sfumature che vanno dal verde al blu, dal giallo all'arancione passando per tutta la gamma dell'ultravioletto: tutti i colori, la cui somma, noi vediamo come bianco.
Quando acquistiamo un barattolo di miele siamo (quasi sempre) certi di comprare un prodotto naturale e dalle numerose qualità nutritive. Diamo per scontato che il buon consumatore si accerti che la provenienza del suo miele sia italiana e che quindi sia pronto a spendere non meno di 10 euro al chilo per il suo acquisto.
Ma sappiamo davvero come viene prodotto il miele che abbiamo appena comprato?
Complice un articolo sul giornale della provincia questi ultimi giorni sono stati molto positivi per Apiantide. Abbiamo iscritto altri soci anche dalla Sardegna e abbiamo potuto testare il sistema informatico che gestisce le operazioni di iscrizione in molti suoi aspetti.
È una domanda che ci rivolgono spesso:
“Che vantaggio ne ho a diventare socio di Apiantide?”
Sarà che sono una persona pittosto pigra per natura, ma personalmente i cosiddetti giardini all'inglese li ho sempre trovati un po' monotoni; trovo che i tappeti si addicano di piu' a un salotto, piuttosto che a un prato. Ricordo da bambino, nelle mie scampagnate con gli amici, un susseguirsi di campi multicolore pieni di farfalle e di fiori.
Il 4 di Agosto il Consiglio Direttivo di Apiantide ha fissato il prezzo della quota sociale per il 2020 e per il 2021 in 30 euro/anno ma la delibera, al fine di favorire una maggiore diffusione delle nostre attività, ha inoltre stabilito che le iscrizioni a socio che arriveranno dal primo di luglio potranno essere accolte con una quota pari a 15 euro.
Se anche tu stai pensando a come fare per aiutare le api e gli altri insetti impollinatori a non estinguersi, noi ad Apiantide abbiamo svariati suggerimenti da darti. La nostra associazione nasce proprio per realizzare questo scopo e tu puoi attivarti ora scegliendo tra diverse opzioni:
L'interessante storia su questo giorno ci racconta di un paese a fortissima vocazione apistica: la Slovenia. Abbiamo tradotto un articolo del Time che parla proprio di questo angolo di Europa a cui le api e il mondo tutto devono molto.
L'associazione Apaintide, nella sua missione di migliorare il rapporto con gli insetti impollinatori oggi in pericolo, ha un'idea critica precisa su quella che è l'apicoltura moderna e ha quindi deciso di allevare alcune famiglie di api mellifere nel proprio "campo laboratorio" secondo tecniche "rudimentali" che mettono al primo posto la salute degli insetti piuttosto che la produzione del miele per profitto.
L'ampia bibliografia esistente sull'apicoltura ispira tutto l'operato di APIANTIDE: sappiamo bene che le soluzioni al problema della moria delle api sono già note da molti anni.
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